La città dei bambini. Intervista a Francesco Tonucci.

Nella nuove città si può dire che i bambini abbiano perso il loro spazio e il loro tempo. Gli spazi dei bambini, in casa e fuori, sono sempre stati gli spazi non utilizzati dagli adulti, come i cortili, le scale, le aree non costruite, i cantieri dismessi, i marciapiedi, le piazze. In questo tempo e in questi spazi i bambini vivevano le loro esperienze di gioco, di avventura, di esplorazione. Una componente importante di queste esperienze era il rischio, l’eccitazione di provare sempre qualcosa di nuovo, di allargare lo spazio, di forzare i vincoli e le regole imposti dagli adulti. Con queste esperienze molto precoci i bambini mettevano le fondamenta che avrebbero dovuto reggere tutto lo sviluppo successivo.