Il bisogno di credere nel mondo.

“Abbiamo bisogno di un’etica, di una fede, e questo fa ridere gli idioti; non è un bisogno di credere a qualcosa d’altro, ma un bisogno di credere a questo mondo qui, di cui gli idioti fanno parte”. Non è una fede che riguarda l’essere nel mondo, è l’essere nel mondo. Ed è una fede di tipo sperimentale, poiché è tutta questione di essere in questo modo, guerre comprese, e non in un qualche altro modo perfetto o in un futuro migliore. Una fede etica, sperimentante – e creativa, dal momento che la nostra partecipazione nel mondo è parte di un divenire globale.