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Richard Kern, la tassonomia del sesso.
“Per oltre due decenni, Richard Kern ha cercato di illuminare i lati più complessi e oscuri della natura umana. Kern, mostra lo spazio psicologico tra il modello, il fotografo e il pubblico del suo soggetto. Con il suo approccio asciutto, infatti, sottolinea l’assurdità della verità e dell’obiettività nella fotografia mentre gioca con le tassonomie che abbiamo sulla rappresentazione sessuale“.
Matthew Higgs
Richard Kern è un fotografo e un regista underground noto per i suoi ritratti di ragazze nude.
Nato nel 1954 a Roanoke Rapids, in North Carolina, si trasferisce New York City, ed è lì, nell’East Village, negli anni ’80, che la sua carriera decolla iniziando a girare in Super 8, film erotici e sperimentali e a scattare immagini a celebrità della scena underground come: Lydia Lunch, David Wojnarowicz, Sonic Youth, Kembra Pfahler, e Henry Rollins in film come “The Right Side of My Brain” e “Fingered”.
“The Right Side of My Brain” (1985), Richard Kern on Vimeo.
“Fingered” (1986), Richard Kern with Lydia Lunch on Vimeo.
Kern ha sempre avuto un ossessivo interesse per l’estetica del sesso estremo, della violenza e della perversione, cercando di abbattere tabù sociali, sessuali, religiosi e politici, sfidando le convenzioni cinematografiche, ed è stato uno dei promotori del “Cinema of Transgression”, un termine coniato da Nick Zedd, comparso per la prima volta nel 1984 sulla Zine “post-punk” autoprodotta “Underground Film Bulletin”. In “Thrust In Me” uno degli short film di “The Manhattan Love Suicides“, girato da Richard Kern, Zed recita i ruoli di una ragazza suicida e del suo ragazzo. Il film si conclude con un primo piano di un orgasmo di proporzioni colossali. Autori, film e il manifesto del “Cinema of Transgression” sono stati raccontati da Jack Sargeant in “Deathtripping” (Creation Books 1995), un cult book che ha in copertina una foto di Richard Kern. Più o meno nello stesso periodo (tra 1979 a circa 1983) Kern produce con un gruppo di amici alcune Zine indipendenti, fotocopiate e pinzate a mano mischiando arte, poesia, fotografia e finzione. La prima Zine di Kern è stata il bimestrale “The Heroin Addict”, in seguito rinominato “The Valium Addict” (oggi entrambe introvabili). Di entrambe sono stati pubblicati una dozzina di numeri in aggiunta a qualche occasionale uscita speciale.
Sempre nel 1985, con Judith Barry, realizza il video per “Death Valley 69“, il primo video musicale Sonic Youth, ispirato agli omicidi di Charles Manson, è una discesa negli inferi dei membri della band che alterna clima orfico con una galoppata sfrenata attraverso canyon e foreste, fiumi e montagne di un’America illuminata da fuochi d’artificio al napalm.
All’inizio degli anni ’90, una fuga dalla dipendenza dall’eroina e un breve periodo lontano da New York gli servono per cambiare completamente rotta. Si tiene in contatto con alcuni dei suoi vecchi amici continuando a collaborare con gli Sonic Youth e con Thurston Moore su alcuni progetti musicali; non sentendo nessuna nostalgia per il passato, decide di non difendere il lavoro per il quale ha raggiunto la fama, e usa il suo appeal per cavalcare con successo l’industria dell’arte e quella della pornografia. Fa una manciata di video musicali – per band indie King Missile (“Detachable Penis”, 1992) – , The Breeders (“Divine Hammer”, girato con Spike Jonze e Kim Gordon nel 1993) e Marilyn Manson (“Lunchbox”, 1995) – ma soprattutto decide di dedicarsi alla fotografia a tempo pieno.
“Cutter” from Richard Kern on Vimeo.
È stato realizzando questi ultimi videoclip che Kern ha trovato un modo per unire la sua ossessione per le donne svestite e fotogeniche e una vita non troppo slabbrata. “Stavo girando un video [musicale] in una location, per alzare gli 800$ del mese” dice Kern “e ho ricevuto una telefonata dal magazine “Barely Legal” che aveva appena aperto. L’editore, che era un mio amico, ha detto, ‘Abbiamo bisogno di alcune ragazze. Stiamo iniziando un nuovo tipo di rivista. Hai delle foto? Ti diamo 2.000$”. Il lavoro stabile per “Barely Legal”, così come per “Hustler” , “Leg World” e “Taboo” , non solo significava che Kern poteva rinunciare al suo lavoro come falegname, ma soprattutto di poter disporre a volontà di modelle e shooting porno quindi di continuare a portare avanti i suoi progetti personali.
Kern unisce ironia, sincerità e professionalità quando dice ridendo: “Ho iniziato a fare tutto questo quando avevo circa 30 anni o giù di lì. È quello per cui sono conosciuto, così ora mi vedono tutti come un “dirty-old-man” (un vecchio sporcaccione).
Lo stile granuloso, voyeuristico di Kern remixa porno, moda e fotografia commerciale e si relaziona all’”estetica snapshot” di Terry Richardson, Juergen Teller, Richard Prince, Jack Pierson. I ritratti artistici, il voyeurismo “upskirt”, i giochi lesbici e la sessualità spettinata, certo non particolarmente eccitanti. Kern ammette che anche se non presta molta attenzione alle recensioni, che è rimasto spesso sorpreso di come le persone reagiscono al suo lavoro. “Ho fatto una mostra a Londra circa cinque anni fa. Ho pensato, ‘Sono immagini belle da vedere, non offensive, equilibrate’, ma le recensioni sono state incredibilmente dure“.
“Face to Panty Ratio” (2011) from Richard Kern on Vimeo.
Se ci soffermiamo sulle immagini di Richard Kern possiamo immaginare che nessuna delle ragazze delle sue fotografie sembra avere voglia di spogliarsi di nuovo. L’hanno fatto solo per lui, per tenersi la foto come fosse una polaroid da nascondere tra le pagine di un diario personale o dietro lo specchio del bagno. Non vanno in palestra, non giocano in una squadra di pallavolo, forse prendono voti mediocri… il futuro non le interessa più di tanto. Fumano canne, bevono birra, hanno il ragazzo, ma abitano con la madre, o con le amiche, soprattutto coabitano disordinatamente con la propria vita. Sono ragazze imperfette, che non mentono.
“Clean” from Richard Kern on Vimeo.
“Project ISM, naked ammunition” è un sito che ho scoperto grazie all’introduzione che Richard Prince ha scritto per “Richard Kern Action” (Taschen 2011), il sito contiene le foto di Kern. Scrive Prince: “Gli ho dato un occhio c’erano tutte le sue foto. O forse non proprio le sue foto, ma le stesse cose. Avrebbero potuto essere le sue”. Vi consiglio, fateci un giro, troverete Charlotta che si definisce “grossa come l’oceano”. Kern potrebbe essere proprio li fuori campo, che osserva, si inclina inquadra e scatta. Invece la foto Charlotta se l’è scattata da sola. Ma sembrano tutte immagini di Kern.
Ognuna delle sue immagini è un invito a unirsi a lui a entrare nel suo mondo privilegiato dove giovani donne “naturali” condividono i loro momenti più intimi. Richard non ha mai perso la curiosità che ha un ragazzo con segreti delle ragazze, così invece di pose asettiche in set sterili le segue nelle loro case – o nel suo appartamento di New York – dal cortile alla cucina alla stanza da bagno, alla camera da letto, catturando ogni momento personale, intimo, imbarazzante.
Lucy McKenzie descrive il lavoro di Richard Kern nella prefazione della monografia “Model Release” (Taschen 2003): “Ho sempre creduto alla moralità nel suo lavoro. Non è una posizione politica contro la società a muso duro. Ma sicuramente deriva dal punk e dalla cultura alternativa – la franchezza divertente, la teatralità strampalata, senza vergogna, la lussuria messa nuda su giovani ragazze imperfette, Richard sarebbe l’ultima persona a mentire o ad essere pretenzioso su quello che fa, e io lo ringrazio per questo“.
Nelle sue fotografie più recenti, i “tipi” tatuati, trafitti, S&M esibizionisti che comparivano del suo primo volume, “New York Girls” (Distributed Art Pub Inc 1996), sono stati sostituiti da ragazze della porta accanto che spesso sembra siano sul punto di consegnare la loro verginità. In “Looker” (Harry N Abrams 2008) Kern esplora il mondo come un voyeur. Attraverso una serie di immagini attentamente costruite, ragazze apparentemente ignare di essere riprese, si spogliano riprese attraverso una finestra o attraverso i rami di un albero. Esplora il confine tra pubblico e privato in immagini che ricordano gli anni ’70. Dice: “È diventato un progetto divertente, capire perché queste ragazze sono nude. C’è sempre un motivo e in “Looker” ci sono cose che accidentalmente potremmo vedere“. “È un format che i critici possono accettare. Possono giustificare che si stanno guardando qualcosa nudo“.
Oltre a una decina di libri, Kern lavora stabilmente per il magazine Vice per cui ha realizzato la serie “Shot by Kern” che racconta dei suoi viaggi in diversi paesi alla ricerca di ragazze da fotografare.
La bellezza delle sue immagini è nell’apparente semplicità e naturalità di quello che vediamo, stiamo li a pochi centimetri, a un soffio dalla verità, soprattutto siamo nel presente e ce ne fottiamo dell’eternità.
Il libri di Richard Kern:
“XXgirls”, Distributed Art Pub Inc 1996: http://amzn.to/1OvNzru
“New York Girls”, Distributed Art Pub Inc 1997: http://amzn.to/1bwdJbM
“Richard Kern. Model release”, Taschen 2003: http://amzn.to/1EJvbXr
“Soft”, Universe 2003: http://amzn.to/1bLgKFF
“Digital Kern”, Charta 2007: http://amzn.to/1QAVamY
“Looker”, Abrams 2008: http://amzn.to/1JKDfFi
“Richard Kern: Action”, Taschen 2011: http://amzn.to/1FrAYQa
“Richard Kern. Shot by Kern”, Taschen 2013: http://amzn.to/1PMyEX6
“Richard Kern: Contact High”, Picture Box 2013: http://amzn.to/1HOF4nv
Il sito internet di Richard Kern: http://www.richardkern.com/
Il suo Instagram: http://bit.ly/1OvFRxm
Il suo canale Vimeo: https://vimeo.com/richardkern
“Interview with Richard Kern by Malga Kubiak” 1990 (Vimeo): https://vimeo.com/8981604
“Lydia Lunch and Richard Ker Interview” 1995 (YouTube): https://youtu.be/Ve730RkomsI
“A Look Inside Richard Kern’s Apartment”, Forge (YouTube): https://youtu.be/ETLOKm9rgNY
“Richard Kern Interview”, Forge (YouTube): https://youtu.be/PGZkDqd-swI
“Richard Kern”, Under The Line 2013 (Vimeo): https://vimeo.com/45491019
“Nick Zedd interview after showing in Harrisburg” 2007 (Vimeo): https://vimeo.com/4353784
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