Categoria: omnivore

  • Ultima Fermata: un viaggio nell’America invisibile tra musica, marginalità e resistenza.

    Ultima Fermata: un viaggio nell’America invisibile tra musica, marginalità e resistenza.

    Nel profondo Sud degli Stati Uniti, tra autobus Greyhound, senzatetto e volontari radicali, Ultima Fermata indaga la povertà estrema e la sua criminalizzazione. Un documentario firmato da Montebello, Mazzonis e Loy, andato in onda su Rai 3 all’interno della trasmissione Il Fattore Umano, con la voce poetica di Tom Waits,…

  • Lo spazio in cui ci muoviamo. L’infrastruttura come sistema operativo, Keller Easterling.

    Lo spazio in cui ci muoviamo. L’infrastruttura come sistema operativo, Keller Easterling.

    Extrastatecraft riconosce che più forze – statali, non statali, militari, di mercati, fuori dal sistema di mercato – hanno ormai raggiunto un potere straordinario e l’autorità amministrativa necessaria per intraprendere la costruzione di infrastrutture sociali. Extrastatecraft è la mano invisibile ciò che ci governa oggi.

  • È possibile celebrare la memoria dell’Olocausto nell’epoca del turismo di massa?

    È possibile celebrare la memoria dell’Olocausto nell’epoca del turismo di massa?

    “Chi cerca di accostarsi al proprio passato sepolto deve comportarsi come un individuo che scava. Soprattutto non deve temere di tornare continuamente uno stesso identico stato di cose – di disperderlo come si disperde la terra, di rivoltarlo come si rivolta la terra stessa”. Walter Benjamin, “Scavare e ricordare” in…

  • “Austerlitz” e l’estetica della post-memoria.

    “Austerlitz” e l’estetica della post-memoria.

    Sopra: Austerlitz (after WG Sebald), Pièce musicale e teatrale ispirata al romanzo “Austerlitz” di Winfried Georg Sebald. Un progetto di: Ictus, Jérôme Combier, Johan Leysen, Pierre Nouvel – 2011. “La tutela della Shoah viene trasmessa a noi. La seconda generazione è la generazione cerniera che ha ricevuto, conoscenze di eventi in forma di…

  • La danza come linguaggio comune.

    La danza come linguaggio comune.

    Già nel suo nome si legge una storia di meticciato, Thierry Thieû Niang, artista franco-vietnamita, ha scelto di esprimersi attraverso il linguaggio universale del movimento, della danza, anche se è grazie al teatro che ha raggiunto la notorietà internazionale. Personalità generosa, semplice e aperto, profondo e leggero, da anni realizza…

  • Cooking fast die young.

    Cooking fast die young.

    Marco Pierre White è passato come una meteora nelle cucine britanniche. Ha iniziato a 16 anni e si è ritirato quando ne aveva solo 38 (ma a lui sembrava di averne vissuti già 86). Diceva: “Il mio corpo è fottuto, consumato sino alla miccia”. Diceva: “Ho avuto la terza stella…

  • Le città visibili di Nicolas Ruel.

    Le città visibili di Nicolas Ruel.

    Dal 2007, il fotografo canadese Nicolas Ruel, ha perfezionato una fotocamera con doppia tecnica di esposizione che sovrappone un secondo piano a un soggetto principale. Ruel ha chiamato questo processo “8 second” perché questo è il tempo di esposizione che ha scelto per catturare gli spazi urbani delle principali città…

  • Ballare l’incubo.

    Ballare l’incubo.

    La danza si è sempre ispirata, oltre che a fonti musicali, a fiabe, dipinti, racconti, miti, poemi e romanzi, e più in generale al linguaggio delle altre arti, ma non era mai successo che un documentario su una prigione di stato per criminali malati di mente diventasse l’idea per uno…

  • My Last Day at Seventeen.

    My Last Day at Seventeen.

    “Kevin e Erin sono nati a poche ore di distanza. Nel mio ultimo giorno in Irlanda, la famiglia di Kevin ha organizzato una festa per il loro diciottesimo compleanno. La persona tatuata nella foto è il fratello di Kevin. Sta risparmiando per aggiungere un pò di colore al tattoo e qualche dettaglio in…

  • We are dancing together.

    We are dancing together.

    “Quel che distingue i viaggi non è la qualità oggettiva dei luoghi né la quantità misurabile del movimento – né qualcosa che sarebbe soltanto nella mente – ma il modo di spazializzazione, la maniera d’essere nello spazio, la maniera d’appartenere allo spazio” Gilles Deleuze, Félix Guattari, “Millepiani” (Cooper/Castelvecchi 2003). Métamorphoses…

  • The Dogs Day Are Over

    The Dogs Day Are Over

    “I danzatori sono noti per la ricerca della perfezione” dice Martens, “Questo pezzo è costruito su ritmi estremamente complessi e li spinge al limite, alla ricerca dell’errore. Ma “The Dog Days Are Over” è anche un viaggio che i danzatori fanno con il pubblico: una sfida a superare la noia…

  • L’homme jetable.

    L’homme jetable.

    Stagisti, precari. Contratti a tempo determinato. Flessibilità. Licenziamenti. Disoccupati “in fin di diritti”, persone in fin di vita. Tutti questi termini dicono a quale punto, in fondo, si ha ben poco bisogno di noi. Quale sorte ci attende?