Categoria: omnivore
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La danza come linguaggio comune.
Già nel suo nome si legge una storia di meticciato, Thierry Thieû Niang, artista franco-vietnamita, ha scelto di esprimersi attraverso il linguaggio universale del movimento, della danza, anche se è grazie al teatro che ha raggiunto la notorietà internazionale. Personalità generosa, semplice e aperto, profondo e leggero, da anni realizza…
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Cooking fast die young.
Marco Pierre White è passato come una meteora nelle cucine britanniche. Ha iniziato a 16 anni e si è ritirato quando ne aveva solo 38 (ma a lui sembrava di averne vissuti già 86). Diceva: “Il mio corpo è fottuto, consumato sino alla miccia”. Diceva: “Ho avuto la terza stella…
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Le città visibili di Nicolas Ruel.
Dal 2007, il fotografo canadese Nicolas Ruel, ha perfezionato una fotocamera con doppia tecnica di esposizione che sovrappone un secondo piano a un soggetto principale. Ruel ha chiamato questo processo “8 second” perché questo è il tempo di esposizione che ha scelto per catturare gli spazi urbani delle principali città…
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Ballare l’incubo.
La danza si è sempre ispirata, oltre che a fonti musicali, a fiabe, dipinti, racconti, miti, poemi e romanzi, e più in generale al linguaggio delle altre arti, ma non era mai successo che un documentario su una prigione di stato per criminali malati di mente diventasse l’idea per uno…
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My Last Day at Seventeen.
“Kevin e Erin sono nati a poche ore di distanza. Nel mio ultimo giorno in Irlanda, la famiglia di Kevin ha organizzato una festa per il loro diciottesimo compleanno. La persona tatuata nella foto è il fratello di Kevin. Sta risparmiando per aggiungere un pò di colore al tattoo e qualche dettaglio in…
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We are dancing together.
“Quel che distingue i viaggi non è la qualità oggettiva dei luoghi né la quantità misurabile del movimento – né qualcosa che sarebbe soltanto nella mente – ma il modo di spazializzazione, la maniera d’essere nello spazio, la maniera d’appartenere allo spazio” Gilles Deleuze, Félix Guattari, “Millepiani” (Cooper/Castelvecchi 2003). Métamorphoses…
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The Dogs Day Are Over
“I danzatori sono noti per la ricerca della perfezione” dice Martens, “Questo pezzo è costruito su ritmi estremamente complessi e li spinge al limite, alla ricerca dell’errore. Ma “The Dog Days Are Over” è anche un viaggio che i danzatori fanno con il pubblico: una sfida a superare la noia…




